Avere voglia di vivere nuove possibilità, questo è quello
che conta e a cui voglio tendere. Vorrei
lontane le voci di chi non sa far altro che parlare degli altri, del prossimo,
del perché delle cose, delle Verità. Le loro.
Voci lente e ricorsive come il
volo della mosca che si posa sul mio ginocchio. Fastidiose come il suo ronzio.
Tendo al solito a ricredermi quando, perso nei miei pensieri, mi stupisco di come anche il mio alimentari
abbia una sua dignità intrinseca. Un ordine non solo commerciale ma quasi
aureo, di pensiero.
Gli oggetti posizionati li, uno dietro all'altro. Tutti in
fila per un solo obiettivo, il loro acquisto.
Sono li per avvicinarmi al fantastico banco dei formaggi e
incrocio qua e là lo sguardo sui vari prodotti caseari e insaccati.
Improvvisamente mi ricordo che è in giornate come oggi che mi
rompo le palle del prossimo. Si, proprio in giornate come oggi. Che c’è di male? Domani mi
passa lo so e vi prego, non mi ricoprite dei soliti qualunquismi; anch’io ho studiato e fatto la cresima.
Riesco
a immaginare che poi a qualcuno la cosa possa anche interessare. Mi illudo ogni
volta.
Il punto è che non ce la faccio più a leggere di persone che
scrivono di altri, in modo criptico.
Leggo cose del tipo: “…se tutti credessero quanto tengo te, anima mia persa dietro le ali di
un altro angelo malato”.
Oppure ancora: “…Ricordo
quando da piccolo il mio povero cucciolo si riposava…ciao piccolo cucciolo”.
Beh è proprio questo che intendo, non me ne frega nulla ed è
lontano da queste persone che voglio stare.
Di come abbiano ricevuto fregature dal loro miglior amico o
come la loro donna sia ora diventata l’ultima delle cortigiane.
Non frega
niente a nessuno in verità, tanto vale esser chiari quando si scrive.
Quello che conta in fondo sono le emozioni, in cui tutti possono riconoscersi, e non le scontate
macchiette dei solisti del pathos.